Quando ricomincia la corsa al mare, le proposte folli di chi è interessato a guadagnare sull’obesità diventano esca particolarmente ghiotta e pericolosa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha formulato poche regole che dovrebbero servire a smascherare mistificatori e commercianti dell’industria dietetica. Un mercato ricchissimo, dove non è facile intervenire neppure per Ordini dei Medici. La tipologia del messaggio adescatore, perdita di peso facile, senza sforzi; l’uso di termini come miracoloso, esclusivo, unico, fotografie di prima e dopo, dichiarazioni di clienti soddisfatti, dispositivi come saune, stimolatori passivi.
Nessuna presenza di veri specialisti con relativo curriculum. Il tipo di programma prevede in genere diete inferiori alle 1000 calorie, accompagnate da farmaci non registrati dal Ministero della Salute; orientamenti mistici o fantasiosi, riferimenti a proprietà particolari di alimenti o ingredienti, a combinazioni di cibi, a problemi allergici o di incompatibilità; metodi per reperire i prodotti, vendita per catene di liberi venditori, per posta, tramite Internet.
Se questi pochi avvisi sul mercato del dimagrimento e sulla difficoltà di mantenere stabilmente la perdita di peso dovessero sembrare allarmistici sarà bene riflettere su un resoconto dell’Istitute of the natural Accademy of Sciences,
“La nostra definizione di successo a lungo termine nella perdita di peso è quella di un decremento ponderale di almeno il 5% (in pratica dal 5% al 15% del peso reale) ed il riuscire a mantenere tale perdita per almeno un anno”.
Dovremmo chiederci allora come fanno degli sconosciuti, privi di curriculum scientifico di qualche rilievo, a promettere di far perdere a chiunque, senza fatica e senza pericoli, il doppio o il triplo di quanto sperino di ottenere i veri specialisti.
Per il momento, non rimane che aumentare l’attività fisica quotidiana e ridurre le porzioni di una qualsiasi dieta equilibrata, ricca di verdure ma non inferiore alle 1200-1300 calorie. Neppure la moda delle diete iperproteiche e ipoglucidiche può aiutare più di tanto, Mangiare poco di tutto, salvaguardando però la quota proteica, è una ricetta che i ricercatori conoscono bene, dato che hanno riportato sulle principali riviste scientifiche che qualsiasi animale di laboratorio vive con questa formula un terzo o un quarto di più degli animali alimentati a volontà.