Per mantenere giovane il cervello un aiuto arriverebbe dalla dieta, almeno secondo i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Oregon Health and Sciences University, negli Stati Uniti, e pubblicato on line su “Neurology”; lo studio ha messo in evidenza che la presenza nel sangue ad alti livelli di vitamine del gruppo B, C, D ed E, e di acidi grassi Omega 3 a lunga catena, provocava migliori risultati nei test cognitivi eseguite da persone anziane.
Lo studio è stato condotto su 104 persone con età media di 87 anni non affette da demenza, nelle quali venivano valutati i livelli presenti nel sangue di vitamine e acidi grassi Omega 3, sostanze considerate indicatrici del consumo di alimenti considerati utili per la salute generale; gli alimenti in questione sono le verdure a foglia verde scuro, le crucifere, come broccoli, cavoli e cavolfiori, la frutta e il pesce.
Al contrario, dalle analisi è emerso che, coloro che avevano alti livelli di acidi grassi trans, ottenevano i risultati peggiori ai test; il perché è presto detto: diverse analisi hanno già associato questo tipo di acidi grassi ad una dieta poco salutare, ovvero ricca di prodotti grassi, di cibi fritti e di margarine.
Giuseppe Sartori, professore di neuroscienze cognitive all’Università degli Studi di Padova, ha così commentato la ricerca condotta dai colleghi americani:
Si tratta di uno studio molto interessante, perché questa è la prima volta in cui vengono messi in relazione marcatori biologici, riconducibili alla dieta, con l’efficienza cognitiva e le caratteristiche morfologiche del cervello.
A differenza delle precedenti ricerche nelle quali i dati venivano valutati attraverso dei questionari, questa volta l’efficienza cognitiva è stata studiata attraverso dei test neuropsicologici sensibili al decadimento senile e che misurano aspetti legati alla memoria e altri agenti psicopatologici. Quello che è emerso dallo studio, seppur in attesa di conferma, è che
l’efficienza cognitiva e le caratteristiche del cervello possono effettivamente essere influenzate dal tipo di dieta che si segue.
Nonostante la dieta sia fondamentale per un corretto mantenimento delle funzionalità cerebrali, non deve essere trascurata l’importanza dell’attività fisica che, in sinergia con la dieta, migliora l’attività del cervello e limita le conseguenze negative dell’eventuale assunzione di cibi poco salutari.
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