Alimentazione e gravidanza

Durante la dolce attesa, è a dir poco importante fare attenzione a cosa e a quanto si mangia. Se, in generale, l’alimentazione sana è preziosa, nel momento in cui si aspetta un bimbo lo diventa ancora di più.

Avere squilibri di peso, infatti, espone a diversi rischi. Aumenta la probabilità di parti pretermine o della nascita di bambini con peso eccessivo e, di conseguenza, un maggior rischio di avere a che fare con il parto cesareo, un intervento chirurgico a tutti gli effetti dopo il quale la mamma deve riprendersi e, nel contempo, prendersi cura del piccolo. Nelle prossime righe, vedremo assieme qualche consiglio per gestire al meglio l’alimentazione in gravidanza.

Alimentazione e gravidanza
Alimentazione e gravidanza

Quanto peso prendere in gravidanza?

Quanto peso si dovrebbe prendere in gravidanza? Ecco una domanda che tutte le donne in dolce attesa si pongono. Non ci sono indicazioni stringenti in merito. C’è però un range, che è compreso tra gli 11 e i 16 kg circa nel corso dei 9 mesi. La cosa migliore, in ogni caso, è quella di farsi seguire in maniera specifica dal proprio ginecologo di fiducia.

I nutrienti

Durante la gravidanza, è particolarmente importante porre attenzione ai nutrienti che si assumono. Le proteine, per esempio, dovrebbero essere 6 per ogni kg di peso corporeo. Essenziale è concentrarsi su proteine ad alto valore biologico, tra cui quelle dello yogurt greco. In linea generale, durante la gravidanza si possono consumare frutta e verdura a senza problemi. Solo chi è ricettiva alla toxoplasmosi dovrebbe evitare il consumo di alimenti crudi in genere o quella frutta che non può essere sbucciata. Dunque, è importante seguire le indicazioni del ginecologo per quanto riguarda gli alimenti da evitare.

Proseguendo con l’elenco dei nutrienti da assumere in gravidanza, un doveroso cenno va dedicato ai grassi buoni. Il loro ruolo è nodale per quanto riguarda lo sviluppo dei tessuti del feto e il buon funzionamento della placenta.

Da non dimenticare sono anche i folati; presenti in diverse fonti alimentari, tra le quali è possibile includere i broccoli, andrebbero anche integrati, scegliendo eventualmente, se il ginecologo lo consiglia, il folato in forma attiva.

Anche in questo caso parliamo di nutrienti preziosi per la mamma in attesa: i folati, infatti, contribuiscono all’efficienza del tubo neurale del nascituro, con conseguente prevenzione della spina bifida.

Un capitolo a parte nell’ambito delle dritte per mangiare bene in gravidanza deve essere dedicato al ferro. Questo minerale è di grande importanza in quanto concorre in maniera attiva allo sviluppo dei tessuti del feto. Nel momento in cui intervengono delle carenze, è necessario intervenire tempestivamente. Il rischio, infatti, è quello di avere a che fare con problemi di ossigenazione per il piccolo o per la placenta. Per evitare situazioni del genere, si invita la futura mamma a sottoporsi mensilmente ad esami del sangue.

Per dare qualche numero in merito, ricordiamo che il fabbisogno di ferro in gravidanza è pari a 30 mg al giorno. Dal momento che è molto difficile riuscire a soddisfarlo con la sola alimentazione, anche in questo caso si provvede all’integrazione mirata.

Cosa dire del calcio? Che si tratta di un altro minerale al quale è necessario fare molta attenzione quando si mette a punto una dieta in gravidanza. Soprattutto negli ultimi due mesi di gestazione, il corpo della madre ne è carente in quanto quello assunto con la dieta viene immediatamente e rapidamente trasferito al feto.

In questo caso, gli esperti raccomandano di non andare sotto ai 1200 mg quotidiani di calcio e fosforo.

A questo punto, è naturale chiedersi come gestire l’assunzione di vitamine durante la gravidanza. Oltre alla già citata centralità dei folati – vitamina B9 – rammentiamo che, nelle donne in dolce attesa che seguono un’alimentazione vegana, si può palesare la problematica della carenza di vitamina B12 e zinco. Soprattutto per quanto riguarda la prima, è nodale intervenire con una supplementazione, così da abbassare il rischio di basso peso alla nascita e di problematiche di natura cognitiva.

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