Quando si parla di carotenoidi il primo a venire in mente è il beta carotene, la sostanza considerata amica dell’abbronzatura; in realtà oltre al “beta”, c’è n’è un altro amico della bellezza e della salute: è l’alfa carotene, una sostanza meno nota ma ugualmente molto importante.
L’alfa carotene possiede una struttura chimica simile al beta carotene, e si trova anch’esso nelle carote e in altri ortaggi come piselli, broccoli, zucche, fagiolini e in diversi tipi di frutta come ad esempio le albicocche.
Il recente interesse sulle proprietà dell’alfa carotene si deve ad uno studio condotto dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta e pubblicato da Archives of Internal Medicine; l’indagine è stata condotta monitorando la salute di oltre 15mila adulti per 12-18 anni, i quali sono stati sottoposti periodicamente a controlli e prelievi del sangue.
Dalle analisi è emerso che i livelli di alfa carotene nel plasma erano inversamente associati al rischio di mortalità e all’insorgenza di malattie cardiovascolari e tumorali in maniera maggiore del più famoso beta carotene.
In effetti, l’alfa carotene è un potente antiossidante in grado di contrastare l’azione nociva dei radicali liberi ed è più efficace del “beta” per frenare la crescita di alcune cellule tumorali. Dato che la presenza di alfa carotene nel sangue si deve al consumo di frutta e verdura, le analisi hanno confermato, ancora una volta, l’importanza dei vegetali nella dieta quotidiana.
A proposito del beta carotene, da sempre considerato uno tra gli abbronzanti naturali più efficaci, è necessario sfatare un mito; il Dottor Marcello Monti responsabile del reparto di Dermatologia dell’Istituto clinico Humanitas di Milano spiega:
Il beta carotene è spesso considerato tra gli abbronzanti, ma in realtà non è così; innanzitutto, non protegge dai raggi solari, perché si deposita nel derma e non nell’epidermide, che è la parte più esterna della pelle, la più colpita dai raggi UV. Anche se ingeriamo grandi quantità di betacarotene e diventiamo un po’ arancioni, quindi, subiamo ugualmente i danni solari. È dunque sbagliato considerare il beta carotene come un abbronzante, ruolo invece ricoperto dalla melanina.
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