In questi ultimi anni si è visto un graduale cambiamento nell’alimentazione. I medici ed i nutrizionisti si rendono conto di quanto, questa, possa essere alla base di un organismo in salute.Ecco allora che cambiando alcune regole alimentari muta anche la classica piramide alimentare. Questo è quanto riferito dalla nutrizionista Carla Favaro dell’Università di Milano Bicocca durante un’intervista.
Secondo la dott.ssa Favaro, alla base della piramide alimentare c’è sempre frutta e verdura, l’acqua, seguita dai supernutrienti cereali integrali , e una new entry, la frutta secca a guscio, e infine le spezie. Queste ultime sono state spesso sottovalutate e poco utilizzate. Sono proprio le spezie, infatti, che conferiscono sapore all’alimento evitando l’utilizzo di dadi vegetali e di grosse quantità di sale. Al vertice della piramide ci sono gli alimenti di origine animale che, anche se sono considerati complementi essenziali della dieta, devono essere consumati con parsimonia.
La differenza sostanziale rispetto alle altre piramidi alimentari è la prevalenza di alimenti di origine vegetale. Questo accorgimento, secondo le più moderne ricerche scientifiche, è alla base della prevenzione di malattie anche molto serie come i tumori. Per questo nuovo stile di alimentazione, ma anche di vita, viene rivolta una grande attenzione alla stagionalità, alla convivialità e all’attività fisica.
La dott.ssa Favaro insiste, infine, sulle regole fondamentali alla base di una buona alimentazione,
“La dieta deve essere molto varia. Questo significa aumentare la probabilità di introdurre tutte le sostanze essenziali al nostro benessere. Bisogna inoltre avere equilibrio nella scelta. Per esempio, è preferibile utilizzare l’olio extravergine di oliva; oppure nell’ambito lattiero-caseario la scelta va fatta sui prodotti a basso contenuto di grassi. Infine, è bene non esagerare con le porzioni. Anche se a volte le classiche porzioni sono abbastanza abbondanti non è detto che dobbiamo consumarle tutte in una volta. In queste poi deve essere controllato con attenzione il peso della monoporzione rispetto ad altri alimenti che sembrano sì più grassi su 100 grammi di prodotto, ma se poi la confezione è più piccola, a livello pratico introduciamo meno calorie”.