Alla dieta vegetariana avevamo dedicato già diversi approfondimenti, uno tra i quali spiegava che, secondo uno studio, i vegetariani sarebbero più empatici rispetto agli onnivori; oggi torniamo a parlare dell’alimentazione vegetariana alla luce di una ricerca condotta da alcuni medici giapponesi del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo, secondo i quali, una dieta esclusivamente a base di vegetali sarebbe molto utile per combattere e prevenire la depressione.
Lo studio è stato condotto dal dottor Akiko Nanri e pubblicato on line sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition. La ricerca è stata condotta con l’ausilio di 500 persone alle quali è stato fatto compilare un questionario sulle abitudini alimentari e uno per scoprire la presenza di sintomi depressivi.
In base ai dati raccolti, i medici hanno sviluppato tre tipi di diete: quella classica occidentale basata su una prima colazione abbondante, una a base di grassi animali e una a base di alimenti vegetali come carote, zucche, funghi, vegetali a foglia verde, cavoli, ravanelli, rape.
I modelli alimentari sono stati confrontati ed è emerso che:
un sano modello alimentare basato sull’utilizzo di alimenti vegetali è stato significativamente associato a una ridotta prevalenza di sintomi depressivi.
Il dottor Mizoune, co-autore della ricerca ha spiegato ulteriormente il senso dello studio:
In questo studio è stata fatta un’analisi basata non sulle sostanze nutritive, ma su modelli alimentari. Gli altri modelli di dieta non sono stati associati ai sintomi depressivi, poiché questo non era lo scopo dello studio. Non possiamo dire che c’è stata una relazione causale perché quelli con i sintomi depressivi possono non aver mangiato bene, ma c’è una possibilità che la cucina giapponese possa aiutare a impedire alle persone di sviluppare la depressione.
Pare infatti, sempre secondo i risultati della ricerca, che la dieta vegetariana sia ancora più benefica aggiungendo qualche alimento tipico della cucina giapponese come: tè verde, cavoli cinesi, tofu, tofu fritto, natto e alghe.