Ritenuta dagli esperti una delle diete, o meglio degli stili di vita alimentari, più complete e bilanciate, la dieta mediterranea è osannata in tutto il mondo per gli indiscutibili benefìci che esercita sullo stato di salute di chi la segue (abbassamento del rischio cardiovascolare e dell’insorgenza del diabete, controllo del peso). Questo è talmente vero che dinnanzi alla preoccupante avanzata di cibi e abitudini alimentari provenienti da oltreoceano si moltiplicano le iniziative tese a promuoverla e difenderla soprattutto presso i più giovani.
Tuttavia, secondo quanto emerso da una ricerca della statunitense Università di Rochester, pubblicata dalla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology, l’aumento del colesterolo “buono” indotto dalla dieta mediterranea, può aumentare il rischio di infarto in soggetti predisposti a causa di una particolare combinazione genetica.
Lo studio in questione è stato condotto su un campione di 767 pazienti che sono stati monitorati per due anni; quindi in un sottogruppo di essi, valutati ad alto rischio di infarti ripetuti (il 20% del totale), è stata ossevato sia un alto livello di colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo “buono”, sia di una proteina chiamata Crp che è ritenuta la causa del rischio cardiaco. Analizzando il Dna di questo gruppo di soggetti i ricercatori hanno inoltre osservato che tutti avevano in comune l’espressione di due geni la cui conpresenza con alti livelli di colesterolo HDL espone appunto ad una maggiore rischio di infarto.
Come ha spiegato James Corsetti, autore della ricerca:
Può sembrare strano che aumentare il colesterolo buono possa portare a conseguenze negative ma i nostri risultati confermano che avere un livello di Hdl alto nei soggetti con questa espressione genetica è associato a un maggiore rischio di infarto.
Tutto questo, aggiungiamo noi, ferme restando tutte le caratteristiche positive della dieta mediterranea che, associata ad uno stile di vita equilibrato, rimane una delle migliori armi di cui disponiamo per difendere il nostro benessere.