Il binge eating disorder ovvero mangiare senza controllo

Oltre ai due disturbi più noti del comporta­mento alimentare, cioè anoressia e bulimia, ce ne sono altri, probabilmente meno diffusi, ma non per questo meno pericolosi. Gli psichiatri li raggruppano nella categoria dei “disturbi del comportamento alimentare non altrimenti speci­ficati” e tra questi spicca il co­siddetto binge eating disorder, cioè il disturbo di alimenta­zione incontrollata.

Secondo diversi studi potrebbe avere forti legami con l’obesità, dal momento che spinge a consu­mare enormi quantità di cibo in un breve periodo. Alcune stime affermano che circa il 20-30 per cento dei soggetti obesi ne sof­fre. Il binge eating disorder è carat­terizzato da ricorrenti episodi di perdita di controllo alimentare. Come mangiare in un lasso di tempo limitato (per esempio due ore) una quantità di cibo certamente superiore a quella che la maggior parte delle persone consumerebbe in un periodo simile e in simili cir­costanze.

Poi c’è la perdita di controllo sull’assunzione di cibo: non si riesce a smettere di mangiare anche se si è ar­rivati al punto di sentirsi sgra­devolmente pieni. Infine, spesso si mangia anche se non si è affamati. E soprat­tutto da soli, per evitare l’imbarazzo verso gli altri. Il tutto si accompagna a forti sensi di colpa per ciò che si è ingurgita­to. Gli episodi di binge eating disorder devono verificarsi al­meno due giorni alla settimana per sei mesi. A differenza di anoressia e bulimia, non è asso­ciato all’uso regolare di condot­te compensatorie inappropriate (uso di lassativi, digiuno, ecces­sivo esercizio fisico, vomito au­toindotto).

Fonte http://www.consumercare.bayer.it/ebbsc/export/sites/cc_it_internet/it/Sapere_and_Salute/articoli/Febbraio_2010/09_Primo_piano.pdf

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