Cancro al seno, eredità di una dieta sbagliata

Seguire una dieta scorretta in gravidanza fa aumentare il rischio di cancro al seno corso non solo del nascituro, o meglio della nascitura, ma anche della sua prole. Questo è quanto emerso da una ricerca condotta presso il Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center di Washington i cui risultati saranno presentati al 101° AACR Annual Meeting che si terrà a Washington DC dal 17 al 21 Aprile 2010.

Lo studio però è stato condotto su un campione animale e non ha mostrato esattamente quale sia il meccanismo attraverso il quale una dieta ricca di grassi in gravidanza espone al rischio di sviluppare il tumore della mammella addirittura due generazioni successive di donne. I ricercatori ipotizzano si tratti di una mutazione genetica, che al momento non è ancora stata individuata, dalla quale origina un ingrossamento dei boccioli terminali del tessuto mammario.

I risultati dell’esperimento hanno anche rivelato che l’aumentato rischio di insorgenza del carcinoma mammario si trasmette anche dai figli maschi che accoppiandosi abbiano una figlia femmina; in particolare, le figlie di maschi che avevano avuto una mamma o una nonna la cui dieta in gravidanza era stata caratterizzata da un consumo eccessivo di grassi presentavano un rischio maggiore dell’80% di incorrere nel cancro al seno.

I risultati dello studio dovrebbero in futuro essere confermati anche sugli esseri umani; se così fosse sarà forse possibile rintracciare un legame fra insorgenza del cancro al seno e abitudini alimentari. Intanto le future mamme possono già cominciare a riflettere sull’opportunità (ma sono moltissime già a farlo) di seguire una dieta sana ed equilibrata durante l’attesa.

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