In Oriente, e soprattutto in Giappone, bere il tè verde è un’abitudine molto diffusa perché è una bevanda dalle mille proprietà benefiche; proprio per questo, il suo consumo si sta diffondendo anche in Italia. Del resto, le miscele a base di tè verde sono un’autentica miniera di antiossidanti e di minerali, in grado di stimolare il metabolismo e di bruciare i grassi; in più, grazie alle sue proprietà diuretiche, permette all’organismo di drenare in fretta le scorie e le tossine e di eliminare ritenzione idrica e gonfiore.
Il tè verde, a differenza di quello nero, non è fermentato; quello giapponese viene cotto al vapore in modo da mantenere intatte le sue proprietà. Vediamo insieme quali sono le principali varietà di tè verde giapponese.
Il gyokuro è considerato una dei migliori tè verdi al mondo, ed è ottenuto grazie ad una particolare lavorazione che inizia tre settimane prima della raccolta; in questo modo si ottiene un infuso dal colore verde brillante, molto ricco di vitamina C e dal retrogusto dolce, tutte caratteristiche che lo rendono perfetto come tè da fine pasto o per un intervallo pomeridiano.
Il sencha è il tè verde più popolare in Giappone ed è anche ricco di proprietà depurative e di antiossidanti; per prepararlo basta lasciare in infusione tre grammi di foglie per due o tre minuti in circa 100 ml di acqua bollita e filtrata.
Il bancha è il tè verde raccolto in piena estate, caratterizzato da un sapore fresco e dal retrogusto amarognolo. Contiene poca teina e quindi è ideale da sorseggiare a metà giornata o alla sera perché è leggero.
Il genmaicha è il tè verde aromatizzato al riso; è una miscela a base di foglie e chicchi di riso tostati, creata in Giappone durante la prima guerra mondiale quando il tè costava molto e quindi, per aumentarne il volume, veniva mescolato al riso. Questa miscela unisce le proprietà antiossidanti del tè verde alle vitamine del riso; è molto dissetante quindi è perfetto come accompagnamento ai cibi salati.