Dieci anni fa il Millennio si è aperto con una sigla: OGM (Organismi geneticamente modificati). Gli organismi in questione erano niente meno che gli ortaggi destinati alle nostre tavole, il cui DNA veniva modificato in laboratorio con l’aggiunta di geni ricavati da pesci, insetti, batteri. Ammette Carlo Cannella, presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).
«È vero,il decennio si è aperto con il dubbio che qualcuno stesse attentando alla genuinità della nostra alimentazione. Per fortuna, però, il rischio di un ingresso nel mercato dei prodotti geneticamente modificati è stato immediatamente arginato a livello legislativo, ma nel contempo è servito a sviluppare nei consumatori una nuova sensibilità su come “dovessero essere” i prodotti destinati alla tavola. Su questa spinta è nata la tendenza Bio, l’esigenza di un tipo di prodotto coltivato secondo un metodo di agricoltura completamente naturale. A mio parere, comunque, non sono stati gli Ogm e i Bio i veri fenomeni alimentari di questo decennio»
continua Cannella
“I consumi di questi anni sono piuttosto segnati dai cosiddetti Commodities, i cibi pronti in pochi minuti che hanno registrato un picco vertiginoso nelle vendite. Ai consumatori non importa come siano preparati e confezionati, ma che siano pratici, veloci. Una tendenza che oggi sembra innocua, ma che pagheremo in termini di salute e linea negli anni a venire”.