Le fermentazioni e la ritenzione idrica nella parte bassa del corpo sono quasi sempre i segnali di un’intolleranza a latte e derivati. Ecco come liberartene in 2 settimane con i cibi e gli integratori mirati. In questo tipo di intolleranza non è necessariamente presente un sovrappeso grave: il peso corporeo può essere normale, ma non resta fisso e tende a oscillare. Il gonfiore è il vero problema: è una sensazione di peso localizzata alla regione dell’addome e spesso è associata a una pancia tesa e gorgogliante (meteorismo). Il gonfiore si accentua alla fine o durante un pasto; talvolta sono presenti anche disturbi del tubo digerente, come dolori addominali crampiformi, stitichezza c/o diarrea, acidità, flatulenza, eruttazioni, colite ecc.
La pesantezza aumenta quando si consuma il latte vaccino e i suoi derivati (formaggi, yogurt, burro ecc.), e spesso sono presenti ristagni. Il gonfiore dipende dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare il lattosio, che è lo zucchero naturalmente contenuto nel latte e nei derivati del latte. Per essere assorbito dall’organismo, esso deve essere scomposto nelle sue due componenti, glucosio e galattosio, da parte di un enzima (lattasi). L’intolleranza al lattosio si può manifestare quando l’apporto di lattosio supera la capacità dell’organismo di metabolizzarlo.
Le cime di rapa sono l’ortaggio autunnale ideale per chi non tollera latte e derivati. Sono ricche di sali minerali (soprattutto calcio, dai notevoli effetti anti fame, ma anche ferro e fosforo), vitamine (A, C e B2) e di antiossidanti; hanno anche un discreto contenuto di proteine. Aiutano a spazzare via le tossine, rimineralizzando i tessuti. Come contorno, vanno consumate per 2 settimane ogni giorno bollite in abbondante acqua salata (un litro d’acqua ogni 250 g di verdura) per 15 minuti, bevendo anche il liquido di cottura come consommé drenante.
Tutti gli alimenti che contengono lattosio ovvero latte vaccino, latte ovino, latticini freschi in genere, gelati, panna, burro, margarina, ricotta e anche lo yogurt vanno esclusi per 2-4 settimane dall’alimentazione. I formaggi stagionati come parmigiano, grana, asiago, caciotta, fontina ecc. contengono bassissime quantità di lattosio, ma vanno comunque consumati in modica quantità per l’elevato apporto di grassi e calorie. Devi anche prestare attenzione alle fonti nascoste di lattosio, usato come additivo negli insaccati; anche i cibi confezionati possono contenere latte in polvere o derivati del latte. Per questo, leggi bene le etichette.
Il finocchio è un rimedio ideale per ridurre i gonfiori alla pancia dovuti alla proliferazione di batteri nocivi è correlata all’intolleranza a latte e derivati. Si assume sotto forma di estratto secco nebulizzato e titolato in olio essenziale al 2%: la dose è di due capsule al giorno da prendere con un bicchiere d’acqua 30 minuti prima dei pasti principali. In commercio sono disponibili vari prodotti per preparare infusi a base di finocchio, da solo o associato ad altre erbe ad azione anti-gonfiore (anice, coriandolo ecc.). Bevine uno al giorno dopo cena.