Le diete iperproteiche ipocaloriche sono quelle caratterizzate da un elevato apporto di proteine e grassi e da un ridotto introito di carboidrati. Vanno quindi distinte dalle diete ipercaloriche iperproteiche nelle quali un consumo eccessivo di proteine si accompagna ad un apporto adeguato di carboidrati. Mentre in quest’ultimo caso infatti le proteine in eccesso si trasformano in grasso di deposito, nel caso delle diete iperproteiche ipocaloriche grassi e proteine vengono utilizzati per soddisfare le esigenze energetiche dell’organismo al posto dei carboidrati.
Tutte le diete low carb si basano infatti sull’assunto che, in assenza di carboidrati nella dieta, i grassi alimentari non possono essere trasformati in grassi di deposito e vengono bruciati dall’organismo favorendo così il dimagrimento. Inoltre l’organismo ha bisogno di più energia per metabolizzare le proteine, con il conseguente aumento del metabolismo basale.
A diete di questo tipo ricorre in genere chi desidera perdere peso in poco tempo. Tuttavia, è bene sapere che una dieta iperproteica, che sia ipo o ipercalorica, costringe i reni a fare degli sforzi maggiori per smaltire l’azoto contenuto nelle proteine. Per questo motivo gli esperti raccomandano a chi la osserva di bere molta acqua (almeno due litri al giorno) e comunque di non protrarla per periodi di tempo che vadano oltre le due settimane.
Fra le diete iperproteiche più note troviamo la Dieta Atkins e la Dieta Scardale e una moltitudine di altre diete che godono di poco credito. In questi ultimi casi si tratta spesso di cosiddette “diete da fame” in cui il dimagrimento conseguito tende a non essere duraturo e i chili persi vengono facilmente recuperati (l’effetto yo-yo insomma è sempre in agguato). Diverso sembra essere per diete come la Atkins e la Scarsdale che, pur non godendo del consenso unanime degli esperti, prevedono programmi alimentari di mantenimento.
In ogni caso, sempre meglio rivolgersi a un medico prima di cominciare una dieta. Soprattutto se il sovrappeso è eccessivo.