Mal di testa? La soluzione potrebbe risiedere nella dieta chetogena. Che cos’è? Si basa sull’uso di un comportamento alimentare a base di proteine e di grassi con una riduzione drastica della componente degli zuccheri. Questa dieta è già stata utilizzata in passato in altre forme di interesse neurologico, per esempio per la terapia dell’epilessia farmaco-resistente, però non si sapeva che avesse un effetto favorevole anche nell’emicrania.
Naturalmente per il momento l’interesse è prevalentemente scientifico, per l’applicazione clinica dovremmo vedere nel prossimo futuro se tutto questo sarà possibile. Esistono già dei lavori pubblicati sull’efficacia della dieta e altri se ne stanno facendo, in particolare noi stiamo facendo un trial che dovrà dimostrare la reale efficacia oppure no di questo regime di dieta. Il tutto deve essere seguito da un esperto dietologo perché non è mestiere nostro di neurologi, o comunque di esperti di cefalee, quello di effettuare questo tipo di dieta.
Ha raccontato Francesco Pierelli, presidente eletto della Sisc, la Società italiana per lo studio delle cefalee. Esistono diversi tipi di cefalee, anche se la classificazione è tra forme primarie e secondarie. Nelle forme secondarie il mal di testa è sintomo di una malattia intercorrente, può essere una malattia intracranica o extracranica, e quindi la cefalea non è altro che uno o il principale sintomo di una patologia organica. Nelle forme primarie invece la ricorrenza delle crisi dolorose è praticamente sine materia, ossia non collegata alla presenza di una lesione. Queste sono le forme più frequenti. Le persone che soffrono di sovrappeso spesso hanno dolori alla testa, dimagrire e curare la dieta potrebbe essere un ottimo punto di partenza.