Le allergie primaverili stanno per fare capolino. Le temperature si alzano, i fiori sbocciano e puntuali come un orologio iniziamo a starnutire. Capita la 20% degli italiani, che tutte le volte che arriva la bella stagione devono combattere contro i pollini e soffioni di graminacee, cipressi, noccioli, betulle, parietarie e molto altro. Un aiuto per sopportare meglio e prevenire può arrivare dalla dieta.
Esistono quelle che vengono chiamate reazioni incrociate, ovvero avere un’allergia e consumare alcuni cibi può aumentare il disturbo. Sono ovviamente prodotti vegetali che hanno una parentela con le piante cui si è allergici. Ecco, secondo le differenti piante, gli alimenti che gli esperti raccomandano di bandire dalla dieta in presenza di disturbi sospetti:
- Allergie alle betullaccee: mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, prugna, frutta secca (nocciola, noce, arachide, mandorla), kiwi, carota, sedano, finocchio, prezzemolo, soia e fave.
- Allergia alle composite: banana, castagne, cicoria, tarassaco, lattuga, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, olio di girasole, margarine, dragoncello, camomilla, miele di girasole e miele di tarassaco.
- Allergia alle graminacee: kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia, mandorla e pomodoro.
Un’altra regola è quella di consumare con moderazione cibi ricchi di istamina o che attivano l’ istamina. Quali sono? Sgombro, aringa, sardina, tonno, formaggi fermentati e stagionati, carne in scatola, salumi e insaccati, crauti, spinaci, melanzane, pomodoro, ketchup, aceto di vino rosso, fragole, mirtillo rosso, ananas, spezie, frutta secca, cioccolato, liquirizia, conservanti alimentari (benzoati), papaia, agrumi e crostacei…
Ricordiamo infine che cuocere il cibo ovviamente riduce gli antigeni e quindi facendo attenzione tutto si può mangiare. Fatevi sempre consigliare dal vostro medico di base.
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