Quante volte avete sentito dire che l’alimentazione influenza la salute e previene il cancro? Se seguite Dietaland, ormai non siete più in grado di contarle. Durante la decima Conferenza mondiale `The Future of Science´, Antonio Moschetta, scienziato Airc, ha fatto il punto su questo tema con una lecture dal titolo Obesità e cancro: il legame tra nutrienti, ormoni, geni e metabolismo.
Alcuni studi epidemiologici indicano che l’aumento dell’obesità e della sindrome metabolica, la sedentarietà e il consumo prolungato e serale di cibi ad alto indice glicemico ci abbiano resi più inclini allo sviluppo di tumori. In altre parole, mangiando alimentiamo le cellule tumorali e ne favoriamo la proliferazione.
Purtroppo la crisi non è d’aiuto: le persone, anche per risparmiare, mangiano male, hanno uno stile di vita scorretto e sono sempre più vulnerabili all’insorgere di tumori. Il più diffuso è quello al seno, ma sono correlati a questa problematica anche quelli prostata, ovaio, pancreas, fegato, rene e persino cervello. Una dieta scorretta alimenta il cancro e lo fa crescere più velocemente.
La caratteristica fondamentale delle cellule tumorali è la capacità di sostenere una proliferazione cronica che necessita di regolazioni del metabolismo energetico per alimentare la crescita e la divisione cellulare. Vari nutrienti e ormoni contribuiscono a modificare la capacità di proliferazione delle cellule. Inoltre svolgono un ruolo essenziale nel regolare le vie metaboliche in grado di creare un microambiente favorevole che consente alle cellule tumorali di esprimere il loro fenotipo aggressivo. La domanda più urgente è come modulare la capacità dei nutrienti di modificare il programma trascrizionale delle cellule.
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