Gotta, oltre 5 milia italiani soffrono di questa malattia

Altro che malattia scomparsa, la gotta torna a colpire in Italia con numeri decisamente allarmanti. 500 mila italiani soffrono di gotta e, secondo gli esperti, questo numero potrebbero aumentare. La gotta, che una tempo era definita “la malattia del Re” perché colpiva chi poteva permettersi di mangiare tanto, oggi, invece, colpisce soprattutto le persone con un basso livello di istruzione e di occupazione e che si alimentano in maniera errata.

L’allarme è stato lanciato dagli esperti della Società Italiana di Reumatologia secondo i quali le donne in menopausa e gli uomini oltre i quarant’anni sono i soggetti più a rischio di gotta.

La gotta è una malattia del metabolismo che si caratterizza da attacchi di artrite infiammatoria acuta con arrossamento, gonfiore e dolore alle articolazioni a causa del deposito di cristalli di acido urico. Secondo i reumatologi, quindi, il numero di italiani che soffrono di gotta potrebbe aumentare:

Potenzialmente più di cinque milioni potrebbero svilupparla. Tanti sono i soggetti che presentano elevati livelli di acido urico nel sangue, causa diretta della comparsa della malattia, spesso in associazione con un disordine metabolico più generale come obesità, dislipidemia, iperglicemia, ipertensione.

Gli esperti, inoltre, spiegano che gli attacchi di gotta iniziano interessando soprattutto l’alluce per poi estendersi ad altre parti del corpo, come caviglie, ginocchia, polsi e gomiti che si arrossano e provocano bruciori. Secondo i medici il ritorno della gotta si deve al progressivo invecchiamento della popolazione e dell’aumento di diabete e di obesità.

A questo proposito, i medici spiegano:

Gli stili di vita hanno un impatto significativo sulla malattia: in particolare i soggetti obesi o coloro che consumano alcolici, specie la birra, presentano una maggiore disabilità, mentre è stato riscontrato che l’abitudine al fumo dei pazienti con gotta è minore rispetto alla popolazione generale.

Che fare, dunque, per arginare il problema? Secondo i medici è necessario intervenire per migliorare le condizioni dei pazienti e per prevenire un eventuale stato cronico della malattia, con una diagnosi precoce, una terapia ad hoc e, soprattutto, educando il paziente a seguire una sana alimentazione e a fare attività fisica.

 

[Fonte]

 

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