Una nuova generazione di probiotici sarebbe in grado di ridurre il cosiddetto colesterolo cattivo (LDL), ritenuto responsabile di diversi disturbi, in primis le malattie cardiocircolatorie. A renderlo noto è una ricerca condotta dalla McGill University di Montreal, Canada, supportata dall’azienda Micropharma, e i cui risultati sono stati presentati all’American Heart Association’s Scientific Sessions 2012.
È risaputo che i prebiotici, batteri buoni che contribuiscono all’equilibrio della flora batterica, sono alla base della salute di tutto l’organismo. Sono naturalmente presenti in alcuni alimenti come lo yogurt ad esempio, ma si trovano anche sotto forma di integratori alimentari. Per i loro effetti benefici stanno attirando un’attenzione crescente da parte della ricerca medica, soprattutto il batterio noto con il nome di Lactobacillus reuteri NCIMB 30242.
L’idea degli esperti canadesi era quella di combinare i batteri presenti nell’intestino con questo particolare probiotico, in modo da svolgere un’azione preventiva dei fattori di rischio di alcune malattie croniche e patologiche cardiache. Lo studio ha coinvolto 127 pazienti adulti con colesterolo alto, poi divisi in 2 gruppi. Il primo gruppo ha assunto il probiotico Lactobacillus reuteri NCIMB 30242 (200 mg al giorno), il secondo, invece, solo un placebo.
La ricerca ha avuto una durata di 9 settimane, e i risultati hanno dimostrato come coloro che avevano assunto il probiotico avessero livelli di colesterolo cattivo dell’11,6% inferiori rispetto a quelli trattati con il placebo. Inoltre, si è dimostrato efficace nel ridurre del 6,3% gli esteri del colesterolo, e in particolare di quelli associati agli acidi grassi saturi nel sangue.
L’effetto anticolesterolo è stato raggiunto anche con una dose di probiotico minore rispetto a quella che si potrebbe assumere attraverso alimenti ricchi di fibra solubile o integratori. Come ha sottolineato il dottor Mitchell L. Jones, che ha coordinato la ricerca:
La maggior parte dei prodotti alimentari per la gestione del colesterolo richiedono il consumo da 2 a 25 grammi al giorno.
Visti i risultati positivi, la Micropharma entro il prossimo anno immetterà sul mercato un integratore a base di questo particolare batterio.
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