Si scrive Escholtzia e si pronuncia Escoltzia. Per molti ancora è sconosciuta, ma in questi ultimi anni ha fatto molto parlare di sé. Elegante, raffinata, sobria nel portamento, veste di giallo, fluttua leggera nei campi aridi e selvatici della sterminata California. Fu introdotta in Europa agli inizi del 1800, come pianta decorativa proprio per la bellezza del suo giallo fiore. La raccolse per primo, vicino a San Francisco, Adalberto Chamisso, che dedicò questa scoperta al compagno di viaggio J.F. Eschscholtz, botanico ed entomologo russo, responsabile di quella spedizione scientifica in America nei primi anni del XIX secolo.
Molti si sono interessati allo studio di questa pianta, fino a scoprire che, oltre a colorare le nostre giornate con il suo giallo intenso, poteva diventare rimedio prezioso per sonni ristoratori. Oggi, gli studiosi ne stanno carpendo i segreti: i principi attivi più importanti del suo fitocomplesso, gli alcaloidi, insieme ad altri che la natura ha posto nelle radici e nelle sommità di questa pianta, giocano un ruolo predominante nella sua attività. Ed è stato dimostrato clinicamente che, somministrandolo per lungo periodo, l’estratto titolato di Escoltzia diminuisce il tempo di addormentamento e migliora la qualità del sonno.
Il risveglio è naturale, la sensazione è di aver riposato bene. Infatti, i suoi principi attivi ben identificati agiscono riducendo la reattività delle cellule della corteccia cerebrale e svolgendo un’azione che favorisce il rilassamento muscolare e stimola i centri del sonno. Non riposare bene la notte mina la qualità della vita e della linea. Chi dorme poco e male tende ad ingrassare di più. Attenzione, però: l’insonnia vera e propria è una patologia che, per essere diagnosticata come tale, richiede un attento esame dei sintomi.
Ma, chi non ha mai provato quello stato di malessere notturno caratterizzato da difficoltà ad addormentarsi, sonno leggero e agitato con frequenti interruzioni? Oppure sonno immediato ma instabile e risveglio precoce al mattino? Nella sola popolazione italiana, quasi il 40% soffre di questo “disagio notturno“, che ha molte sfaccettature e concause: dal tipo di personalità del soggetto, alle situazioni ambientali, a preoccupazioni, paure, farmaci e stile di vita. Se questi disturbi sono transitori, cioè durano una settimana/due, o sono riconducibili a eventi stressanti, non devono destare preoccupazione.
Quando il periodo si allunga da uno a sei mesi con fasi intermittenti, lo dobbiamo considerare un campanello di allarme: il sintomo è cronico e quindi è doveroso indagare con un attento esame. Ma, il più delle volte, i disturbi sono transitori e intermittenti, strettamente collegabili allo stile di vita. In questi casi diventa necessario seguire alcune regole per favorire il sonno ed è consigliabile ricorrere a rimedi naturali efficaci e sicuri, utili a migliorare la qualità del riposo prima che si scateni quel circolo vizioso di disturbo notturno e peggioramento della qualità della vita diurna.
L’Escoltzia manifesta la sua azione nel facilitare l’addormentamento. Per ottimizzare la sua efficacia, utilizzare sempre l’estratto secco titolato, assumendo 2 capsule dieci minuti prima di coricarsi e, in caso di risveglio notturno, altre 2 capsule. Per facilitare invece il riequilibrio delle fasi del sonno, soprattutto quando c’è risveglio notturno, associare una compressa di melatonina a rilascio controllato che migliora la durata e la qualità del sonno. Per una terapia è consigliabile un ciclo di 40 giorni, da ripetere eventualmente dopo una pausa.