Gianluca Mech è un imprenditore veneto diventato molto noto grazie alla dieta Tisanoreica, di cui è l’ideatore, e che si potrebbe definire la diretta concorrente della dieta Dukan. Entrambe, infatti, fanno parte della categoria delle diete iperproteiche, ovvero di quei regimi alimentari basati sull’eccesso di proteine, che costringe l’organismo a ricorrere alla chetosi, a discapito dell’apporto degli zuccheri.
Dieta Tisanoreica programma
La dieta Tisanoreica, al pari di quella messa a punto da Pierre Dukan non è ben vista da nutrizionisti e dietisti, che mettono i guardia dai potenziali rischi per l’organismo, soprattutto se si soffre di diabete, si è in gravidanza o in presenza di problemi di cuore, insufficienza renale o epatica.
La dieta di Gianluca Mech, infatti, da seguire solo sotto stretto controllo medico, può avere una durata di 20 o 40 giorni, e prevede 2 fasi, una intensiva e l’altra di stabilizzazione. Durante la prima fase gli zuccheri e una buona parte dei lipidi vengono banditi completamente dalla tavola. E’ possibile mangiare, infatti, solo uova, carne e pesce 1 volta al giorno, mentre gli altri pasti sono costituiti dai prodotti Tisanoreica®, per lo più estratti preparati con il metodo della decottopia, e polverine preparate sia con proteine vegetali che con proteine animali, e arricchite con una miscela di fitoestratti, da assumere come sostituti del cibo vero e proprio.
Nella fase di stabilizzazione i carboidrati vengono reintrodotti, i pasti diventano 2 al giorno, ma si deve evitare di consumare la frutta, le patate e le verdure colorate.
Dieta Tisanoreica risultati
Nessuno contesta i risultati della dieta Tisanoreica, che effettivamente produce un dimagrimento nel breve periodo, ma il problema principale, a parte la ripartizione poco equilibrata dei macronutrienti, è riuscire a mantenere il peso raggiunto. Un regime dietetico che funzioni davvero si basa, invece, sulla sua sostenibilità a lungo termine. Senza considerare un altro fattore di non poco conto, che riguarda l’educazione alimentare.
Come ha spiegato il presidente dell’Associazione Nazionale Dietisti Andid, Giovanna Cecchetto:
Senza dubbio queste diete possono dare risultati immediati, ma non incidono minimamente sulla consapevolezza, sulla responsabilità e sul ruolo attivo del paziente. Funzionano solo finché si fanno. Ma la comunità scientifica internazionale ritiene che gli interventi sulle problematiche del peso devono mirare a un risultato di lungo periodo. Per ottenerlo è necessaria la gradualità del dimagrimento e la modifica definitiva dello stile di vita: abitudini alimentari scorrette seguite da anni e sedentarietà.
Limiti della dieta Tisanoreica
La dieta Tisanoreica è senza dubbio un’eccellente esempio di Marketing virale, se mi permettete, reclamizzata in farmacia, e questo è grave perché stiamo parlando di operatori istituzionali della salute, ma anche sulla carta stampata e persino in televisione. Non a caso, quest’eco mediatica, ha prodotto la bellezza di 25 milioni di fatturato solo nel 2011.
I punti critici della dieta Tisanoreica sono molti, e basta sfogliare la guida informativa ai prodotti per le farmacie comunali per rendersi conto che qualcosa non torna. All’interno di questo agile libretto, infatti, c’è scritto che non esistono in natura alimenti per dimagrire, e di conseguenza, non è possibile perdere peso mangiando alimenti veri. Inoltre, sempre secondo Gianluca Mech le diete ipocaloriche non solo non sono efficaci, ma favoriscono anche l’effetto yo-yo, ovvero la rapida perdita di peso e l’altrettanto veloce riacquisto dei chili persi.
Non contento, cita anche uno studio condotto dall’Università di Padova, basato su un campione di 30 soggetti durato 40 giorni. Secondo la ricerca la dieta Tisanoreica avrebbe una percentuale di abbandono inferiore rispetto a quella della dieta mediterranea e della dieta a zona. Tuttavia, si tratta di un’indagine un po’ troppo circoscritta, il campione, ma anche la durata dello studio sono molto limitati, perciò poco attendibili dal punto di vista del risultato.
Le diete preconfezionate, che si fondano sull’uso di integratori in pillole, barrette e beveroni, puzzano di fregatura, e non poco. Soprattutto non insegnano a mangiare meglio e a cambiare prospettiva sulla dieta, che non è una punizione, ma un’occasione per imparare uno stile di vita più equilibrato.
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