Mangiare in fretta è uno dei comportamenti alimentari sbagliati più frequenti, soprattutto per quanto riguarda la pausa pranzo, che spesso finisce per essere trascorsa in piedi al bar consumato un panino. Eppure mangiare in fretta fa male, e non soltanto alla linea e alla digestione, ma anche alla salute, in quanto favorisce l’insorgenza del diabete di tipo 2.
A sostenerlo è un recente studio condotto dai ricercatori della Lithuanian University of Health Sciences di Kaunas (Lituania), in quali, in occasione del XV Congresso Internazionale di Endocrinologia e del XIV Congresso Europeo di Endocrinologia di Firenze, hanno presentato il risultato del loro lavoro secondo il quale mangiare velocemente, oltre ad essere dannoso per la linea, favorisce l’insorgere del diabete di tipo 2.
I ricercatori hanno svolto le ricerche con l’ausilio di 702 pazienti, di cui 234 con una diagnosi recente di diabete di tipo 2; i volontari hanno compilato un questionario con domande inerenti al loro stile di vita, il tipo di alimentazione, l’attività fisica praticata, eventuali vizi quali fumo e alcool e, naturalmente la rapidità nel mangiare; poi i pazienti sono stati sottoposti a una visita medica per determinare il peso e l’indice di massa corporea.
Una volta raccolte tutte le informazioni, i ricercatori si sono resi conto che i volontari che mangiavano più velocemente avevano 2,5 volte maggiore probabilità di soffrire di diabete di tipo 2. La dottoressa Lina Radzeviciene, coordinatrice della ricerca, spiega:
La prevalenza del diabete di tipo 2 è in aumento a livello globale e sta diventando una pandemia mondiale. Sembra coinvolgere l’interazione tra sensibili background genetici e fattori ambientali. E’importante identificare i fattori di rischio modificabili che possono aiutare le persone a ridurre le loro probabilità di sviluppare la malattia.
Nonostante gli scienziati non abbiano saputo spiegare l’esatto motivo della relazione tra lo sviluppo del diabete di tipo 2 e il mangiare veloce, resta il fatto che può far aumentare di peso in quanto la velocità non permette al cervello di captare i segnali di sazietà; a questo punto non resta che aspettare studi più approfonditi per confermare quanto scoperto dai ricercatori lituani.
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