La lavanda è un arbusto alto fino a 70 cm che appartiene alla famiglia delle Lamiacee, che cresce in tutto il bacino del Mediterraneo.
Sono tanti i vantaggi che si possono trarre dall’utilizzo di questa profumatissima pianta. Ad esempio, l’infuso a base di lavanda ha effetto calmante, rasserenante e favorisce il sonno; a questo scopo si possono anche inserire all’interno del guanciale una miscela di fiori secchi di lavanda, melissa e luppolo: vedrete che il riposo sarà assicurato!
L’effetto calmante interessa anche l’intestino, infatti, in caso di problemi alla flora batterica intestinale potete assumere una o due volte al giorno 3 gocce di olio di lavanda su una zolletta di zucchero o un pezzetto di pane; state attenti, però, a non superare le dosi consigliate in modo da non rischiare l’irritazione delle mucose, spossatezza e capogiri.
Se avete problemi di dolori reumatici e articolari oppure di contratture muscolari, la tintura alcolica di lavanda è quello che fa per voi, e la potete trovare in farmacia o in erboristeria. Se invece avete problemi circolatori fatevi un bel bagno alla lavanda: portate ad ebollizione un litro d’acqua, spengete la fiamma, aggiungete 50 grammi di fiori di lavanda e lasciate in infusione per 10 minuti; filtrate l’infuso e versatelo nella vasca riempita con acqua alla temperatura di 38°, e fate un bagno di circa 15 minuti.
Molto interessante è l’effetto della lavanda sui livelli di glicemia nel sangue, infatti è in grado di aumentare il rilascio degli zuccheri da parte del fegato. Due gocce di olio essenziale 15 minuti prima dei pasti aiutano a ridurre l’appetito.
Esiste anche una specie di lavanda chiamata “lavandula latifolia” che è molto meno profumata di quella comune, ma contiene dei principi attivi molto utili per la cura delle malattie da raffreddamento; se la si unisce all’olio essenziale di timo si ottiene un ottimo antivirale da assumere per via orale o nel diffusore di essenze in caso di bronchite. La lavandula latifolia non va usata nei bambini e in caso di gravidanza, mentre non sono state riscontrate controindicazioni per la specie comune.