Secondo una ricerca condotta da Sgf per conto della Coldiretti, il tempo passato dagli italiani in cucina continua a calare: nel 2008 è stato di appena 34,9 minuti per il pranzo di mezzogiorno e di 33,1 minuti per la cena, con una riduzione rispettivamente del 4,7 e del 2,7 per cento rispetto all’anno precedente. Al cucinare poco e in fretta si affianca spesso il vizio di mangiare velocemente.
Un vecchia massima dei tempi andati raccomandava di masticare un boccone 33 volte prima di deglutirlo. Un’usanza eccessiva, nata nelle comunità monastiche per rendere omaggio ad ogni anno di vita di chi ci dà “oggi il nostro pane quotidiano“. Eppure risponde al principio di garantire sia un buon assorbimento dei principi nutritivi, sia una più agevole digestione.
Chi mangia lentamente permette ai “recettori” della sazietà di entrare in funzione e raggiungere uno stato di soddisfazione alimentare molto prima di chi mangia svelto, che finisce per affidarsi al senso di pienezza, o meglio di ”gonfiore”, dello stomaco. Come dimostra una ricerca pubblicata lo scorso anno sul British Medical journal, chi mangia in fretta, oltre ad assorbire male molte sostanze importanti, finisce anche per assumere un eccesso di calorie.
Ricordiamo che, ai fini del dimagrimento, a parità di calorie, i macronutrienti non glicidici (grassi e proteine) hanno un impatto inferiore sul peso rispetto ai carboidrati. Da che la contestazione della proposizione “una caloria è una caloria“. Sinteticamente e praticamente, 1000 kcal provenienti da grassi e proteine farebbero ingrassare di meno di 1000 kcal provenienti da carboidrati. L’assorbimento delle calorie dai cibi dipende strettamente non solo dai macronutrienti, ma anche dalle interazioni dei cibi stessi.
L’assorbimento di 50 g di zucchero puro è di 200 kcal, ma se assunto con 400 g di sole fibre, diminuisce. Ricerche dimostrano poi che questa diminuzione si attenua nel tempo perché il corpo impara a “sprecare” di meno. Al di la però delle associazioni alimentari il concetto che vogliamo che passi è solamente uno ed è insindacabile: mangiare lentamente aiuta a mantenere il peso forma, diminuendo il rischio di sovrappeso ed obesità. Non è dunque solo un fattore di “qualità” e “quantità” di cibo, ma anche di “modalità” di cibarsi che fa la differenza! Insomma, prendetevi i vostri tempi e godetevi un pranzo in pieno relax e non un occhio sempre all’orologio, ne trarrete sicuro beneficio!