La bandiera della dieta Mediterranea è solo esclusivamente un simbolo che sventola alto sul nostro Paese, perché poi nei fatti, l’Italia deve fare i conti con un triste primato: ha il numero maggiore in Europa di bambini obesi. Abbiamo toccato quota 36%, secondo Istituto auxologico di Milano, ed è davvero tantissimo perché ormai più di un bimbo su tre ha problemi gravi di peso, già in tenera età (8 anni).
La dieta Mediterranea parla chiaro: tanta frutta e verdura, pesce più volte la settimana, un consumo di carne moderato e condimenti preziosi come l’olio d’oliva. C’è da dire che la ricetta per far sì che sia un elisir di lunga vita non solo nelle intenzioni, ma anche nei fatti, è mettersi ai fornelli. Ma quante sono le famiglie che si siedono a tavola per consumare pasti realmente preparati in casa? Pochissime.
Dominano i piatti pronti, sia surgelati sia di gastronomia, i sughi in scatola o i cibi precotti. Soprattutto le giovani coppie utilizzano miscele già confezionate: dalla besciamella alla torta, dal ragù pronto al pesto a lunga conservazione. Bisogna ammettere che sono molto comodi, soprattutto per chi rientra tardi la sera, ma cosa contengono realmente e quanto incidono sulla salute e sulla dieta? Giovanni Ancarani, presidente dell’Istituto milanese, ha commentato:
La gravità di queste cifre non deve essere sottostimata. Il 10% della popolazione adulta è obeso e il 35% in sovrappeso. Il che significa che 20 milioni hanno problemi di peso. E ogni anno la popolazione con questi problemi cresce dello 0,5%.
In questa gara ai chili di troppo siamo in vetta, anche gli adulti non sono messi bene: tra i 45 e i 64 anni, solo un uomo su tre è normopeso, mentre, per le donne, il rapporto è di uno a uno. Dovrebbero salire sulla bilancia con tantissimi Paesi europei e non solo. Per esempio, in Olanda c’è un 10% di donne obese, raggiungono quota 25% in Gran Bretagna. Inoltre, in alcune isole oceaniche, come le Cook, si raggiunge anche il 70%.