Avete desiderio di tornare in forma, soprattutto perché è iniziato il conto alla rovescia alla prova costume. Per combattere il grasso corporeo e proteggere dai problemi legati all’obesità c’è un nuovo prodotto: si tratta di un olio particolare, estratto dalla Sterculia foetida, una pianta che proviene dall’America tropicale e sembra essere miracolosa soprattutto nel ridurre il grasso addominale, la classica pancetta. A sostenerlo sono i ricercatori dell’Università del Missouri.
Quest’olio è stato chiamato Sterculic oil e contiene acidi grassi che possono, tra le tante cose, inibire l’azione di un enzima associato alla resistenza all’insulina. Insomma, potrebbe essere la base di un nuovo integratore. Ne hanno parlato durante un importante convegno a Keystone in Colorado, il Diabetes, Insulin Resistance and Metabolic Dysfunction Symposium.
Per giungere a questa tesi, prima c’è stata una ricerca applicata su delle cavie. Gli esperti hanno integrato la dieta dei topi con una piccola quantità di olio sterculic. I topi utilizzati erano geneticamente modificati per avere un’elevata quantità di grasso addominale. Dopo 13 settimane, la pancia era significativamente riotta, così come il rischio di sviluppare il diabete. Il professor Jim Perfield, coordinatore dello studio, ha dichiarato:
Questa ricerca apre la strada per un potenziale utilizzo sugli esseri umani. Ridurre il grasso della pancia è una chiave per ridurre l’incidenza di malattie gravi, e quest’olio potrebbe avere un futuro come integratore nutrizionale.
Mi raccomando facciamo sempre molta attenzione al grasso addominale, perché è collegato anche alla sindrome metabolica oltre a una serie di problemi tra cui le malattie cardiovascolari, l’insulino-resistenza, il diabete e l’obesità. Bisogna sempre curare con cura la propria alimentazione e fare ginnastica. Se notate che nonostante i vostri sforzi, la forma fisica non è mai eccellente, andate da un nutrizionista forse avete bisogno di correggere alcune abitudini sbagliate o impostare una dieta specifica. Secondo Perfield, quest’olio potrebbe tuttavia essere sostituito da altri oli con medesime caratteristiche, laddove questa pianta non cresce. Chissà, magari un giorno sarà sostituito con quell’oliva?
[Fonte: Lastampa]