Gli alcolici sono sempre molto discussi nella dieta. Di solito ci sono due fronti: uno che sostiene che sia dannosissimo e che faccia ingrassare, l’altro che invece sponsorizza un bicchiere di vino a giorno per vivere più a lungo. Come sempre la moderazione è la scelta migliore. Privarsi totalmente dell’alcol non è necessario: bisogna bere poco e durante i pasti. Un nuovo studio pubblicato su ‘Age and Ageing’ dal German Research Network on Dementia ha dimostrato che, ogni tanto, concedersi un bicchierino può ridurre il rischio di declino cognitivo o demenza con il passare degli anni.
Si è sempre sostenuto che il consumo esagerato di vino, birra e superalcolici danneggi la memoria e possa favorire lo sviluppo di malattie neuro-degenerative. Finalmente è stato messo un punto chiaro su questa questione. Per giungere a questa tesi sono stati analizzati 23 studi longitudini su persone over 65.
Secondo le stime, ricordano gli autori, la prevalenza di demenza alcol-correlata è pari a circa il 10% di tutti i casi. Hanno scoperto che l’impatto di piccole quantità di alcolici è associato a un’incidenza ridotta di demenza e Alzheimer, benefici che, però, non sembrano includere anche la demenza di origine vascolare e il declino cognitivo. Inoltre, resta aperta la questione del possibile effetto diverso dei vari drink: birra, vino e liquori.
Alcune analisi mettono in relazione il consumo di vino e uno stile di vita più sana. Non c’è stata però una chiara distinzione nel tipo di uva o di vino. Questa ricerca ha coinvolto ben 3.327 persone, intervistate nelle loro case da ricercatori qualificati (medici, psicologi, gerontologi), che li hanno riesaminati a un anno e mezzo e a tre anni di distanza. A consumare alcolici sono più spesso gli uomini, i più giovani, i più istruiti, quelli che non vivono soli né sono depressi. Pensate che un consumo leggero e moderato è associato a una vita, dopo i 75 anni, decisamente più salutare.