Cosa bevete a tavola? L’ultima indagine di Aqua Italia, l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima (Confindustria), ha evidenziato un nuovo trend: a pranzo e a cena, gli italiani nel 46% dei casi bevono soprattutto acqua del rubinetto. Un dato che inverte le tendenze degli ultimi anni che vedevano primeggiare l’acqua in bottiglia.
Questa scalata dell’acqua del rubinetto è iniziata circa 4 anni fa con la diffusione di molti depuratori, che hanno permesso di eliminare le bottiglie, tra l’altro antipatica fonte di pet o di vetro. Certo la segnalazione di diossina nelle acque comunali di una paio di mesi fa non fa stare tranquilli.
I dati si riferiscono al 2009 e rispetto al 2008 l’aumento è del 6%. Al contrario, chi dichiara di non aver mai bevuto acqua del rubinetto, o di averla bevuta in rari casi, si attesta intorno al 31% con un decremento del 6% rispetto a due anni prima. probabilmente questo dipende dal problema che ho accennato prima: c’è una fetta di popolazione che è convinta che l’acqua comunale non sia di qualità o che contenga delle sostanze chimiche. Ricordiamo che per idratare il nostro corpo servono almeno 5 bicchieri al giorno.
La ricerca si è basata su un panel di 2.050 persone rappresentativo dell’intera popolazione nazionale, al quale è stato chiesto se avessero bevuto acqua potabile, trattata e non, nei precedenti 12 mesi. Risultato: il 74% degli intervistati dichiara di averla bevuta nell’arco del precedente anno. Un dato in costante crescita se si considera che nel 2006 la percentuale era del 70,4% e nel 2008 si aggirava intorno al 72%. Questi dati vengono interpretati, da chi ha svolto i sondaggi (che tendo a precisare che si tratta di un’azienda che produce impianti per il trattamento e quindi parte in causa), come il desiderio di cambiamento da parte di un Paese che ha sempre detenuto il primato mondiale per il consumo pro capite di acqua in bottiglia (oltre 194 litri l’anno).