Mangiare pesce fa bene alla salute e alla linea a patto che non sia fritto, in quanto questo metodo di preparazione, oltre ad annullare le proprietà nutrizionali del pesce, può provocare l’insorgenza dell’ictus.
La scoperta arriva da una ricerca americana condotta dal Dottor Fadi Nahab e pubblicata sulla rivista scientifica “Neurology”. Il Dottor Nahab, coadiuvato da un team di esperti, ha analizzato i dati relativi alla salute e all’alimentazione di 21.675 volontari residenti in tutto il territorio degli Stati Uniti. Questo primo screening è servito ad individuare la cosiddetta “cintura dell’ictus”, cioè i territori in cui sono maggiori i casi di infarti celebrali; nello specifico, gli stati con più casi di ictus sono risultati essere quelli del sud-est degli Usa.
Alla luce di questi dati, i ricercatori si sono concentrati sull’alimentazione dei volontari residenti dell’area interessata, facendo compilare loro un questionare per individuare quante volte veniva consumato del pesce e quale fosse il metodo di cottura usato.
Una volta analizzati i dati è stato scoperto che il pesce veniva consumato quasi sempre fritto e, secondo il Dottor Nahab, questa sarebbe la ragione della maggiore incidenza di casi di ictus; il Dottor Nahab ha spiegato, quindi, che la frittura deteriora gli acidi grassi omega 3 del pesce, esponendo l’intero organismo, e soprattutto il cervello, all’ictus e ad altri disturbi simili. Alla luce di ciò, il Dottr Nahab raccomanda di mangiare il pesce almeno due volte alla settimana, evitando di friggerlo e scegliendo sempre i pesci più magri.
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