La dieta dei 30 minuti è efficace? La promessa è quella di rendere stabili i valori dello zucchero nel sangue e di bruciare i grassi allo stesso tempo. Scopriamone di più cercando, di capire se sia effettivamente valida.
Ecco la dieta dei 30 minuti
La dieta dei 30 minuti è un regime alimentare creato da Timothy Ferriss, noto esperto di salute. Essenzialmente più che di una vera dieta dovremmo parlare di un metodo che riguarda il consumo di specifici pasti entro 30 minuti dal risveglio. Per far si che il nostro corpo stimoli adeguatamente il metabolismo. E al contempo, come già anticipato, regolare la glicemia, ovvero i livelli di zucchero nel sangue.
Va da sé che a meno che non dormiamo tutto il giorno si tratta di un regime che mette al centro di tutto la colazione e la sua importanza. Secondo l’esperto, per essere in grado di stabilizzare i valori della glicemia e avere un reale controllo sul peso bisogna mangiare adeguatamente proteico appena ci si sveglia.
Teoricamente, sarebbe meglio affidarsi a regimi generalmente più equilibrati come la dieta mediterranea. Ma allo stesso tempo possiamo dibattere sul perché la dieta dei 30 minuti metta al primo posto il consumo di proteine a colazione.
In linea teorica consumare proteine immediatamente appena svegli consente di avviare un processo di combustione dei grassi molto più efficiente. Questo porterebbe al rifornimento di energia all’organismo senza che avvengano picchi glicemici. La ragione sta nel fatto che le proteine, richiedendo un maggiore tempo per la digestione rispetto ai carboidrati, consentono di mantenere una sensazione di sazietà più a lungo. Fattore questo che preverrebbe un’assunzione eccessiva di cibo successiva nel corso della giornata.
Un aiuto contro il diabete
Secondo chi l’ha provata, la dieta dei 30 minuti avrebbe importanti benefici anche in coloro che soffrono di diabete o di colesterolo alto. Questo regime dietetico consiglia di evitare i carboidrati raffinati, preferendo legumi e verdure per ottenere nutrienti e le fibre, evitando picchi glicemici inutili.
Insomma, anche con una colazione più proteica che equilibrata, questo approccio al cibo punterebbe solo verso un’alimentazione sana. Condividendo il “rifiuto”, con altre diete, per specifici cibi raffinati. Secondo l’esperto in questo caso, infatti, si otterrebbe un equilibrio tra carboidrati complessi, proteine e grassi sani che riuscirebbe tenere la glicemia a livelli accettabili, contribuendo non solo alla riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 ma migliorando contemporaneamente la sensibilità all’insulina.
E’ efficace? Potrebbe esserlo. È un approccio sano? Abbastanza, ma non dovete mai dimenticare di chiedere consiglio al vostro medico.