La vitamina D è una risorsa molto preziosa per la salute, anche se spesso è dimenticata a favore di altre sostanze. Ci sono vitamine, infatti, molto più famose, come la C e la E (quest’ultima poi è un elisir contro l’invecchiamento). In realtà, la D è fondamentale per mantenere le ossa forti e proteggerle dall’osteoporosi, ma anche dal rachitismo, e tutela il corpo da malattie come il cancro, l’ipertensione o la semplice influenza.
La vitamina D non protegge solo le ossa
La D non agisce solo a tutela del muscolo scheletrico. Un nuovo studio condotto su 300 persone a Città del Capo ha dimostrato che bassi livelli di D sono associati a un’aumentata suscettibilità alla tubercolosi. Ma c’è di più. È molto valida anche per prevenire eventuali malanni di stagione. In questo caso un’altra ricerca pubblicata dal British Journal of Nutrition, condotto nel Regno Unito su più di 6700 adulti, ha scoperto che le persone con livelli alti correvano rischi minori di contrarre l’infezione. Lucia Malaguarnera, professore di patologia generale e immunologia all’Università di Catania, ha dichiarato:
La vitamina D non è solo un regolatore della formazione ossea, ma è anche un immuno-modulatore. Per esempio, induce nei monociti, nei neutrofili e in altre cellule immunitarie la produzione di proteine antimicrobiche. Il consiglio è dunque quello di non trascurare la vitamina D, che tra l’altro sembrerebbe proteggere anche da malattie cardiovascolari, diabete, molti tipi di cancro e numerose patologie autoimmuni.
La vitamina D per prevenire il peso in eccesso
L’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha verificato un’altra associazione: esiste una relazione tra l’indice di massa corporea e la quantità di calcio assunta nella dieta. Secondo gli esperti, quando questo minerale è poco (ovvero sotto le dosi consigliate) il IMC aumenta. Lo si può notare soprattutto nelle donne in menopausa che tendono a essere più facilmente in sovrappeso. Per prevenire quindi i chili di troppo o per perderli è importante anche tenere controllato questo livello.
I cibi contenenti vitamina D
Gli alimenti più indicati, se si desidera assumere la D o stimolarne la produzione, sono il pesce (soprattutto quello azzurro, l’olio di fegato di merluzzo, i latticini in generale, dal burro allo yogurt, e le uova. La dieta non è però l’unica fonte. Ancor prima lo stile di vita è fondamentale. È importante, infatti, fare un po’ di sano movimento e stare al sole. Non è un caso che le principali carenze siano proprio tipiche di quelle persone che vivono rintanate in casa. Un consiglio: esponete quotidianamente il vostro corpo alla luce del sole (basta una bella passeggiata). Si consigliano almeno 20 minuti tutti i giorni.
Fabbisogno giornaliero
Quanta vitamina D bisogna assumere? Gli uomini, tra gli 11 e i 59 anni, hanno un fabbisogno giornaliero tra 0 e 10 microgrammi, mentre le signore tra 0 e 15 (10 mcg in gravidanza). Questa dose deve essere almeno di 10 microgrammi superati i 60 anni. Ricordiamo, infatti, che con la menopausa le donne sono a rischio osteoporosi ed è importante tentare di prevenire il disturbo, aiutandosi con cibi addizionati, come gli yogurt.
Non esagerare con le dosi
È molto importante assumere la vitamina D nelle giuste dosi ed evitare gli eccessi, perché potrebbe produrre l’effetto contrario a quello desiderato e rendere le ossa molto più fragili. Questa è la teoria elaborata da un gruppo di ricercatori del Minneapolis Veterans Affairs Medical Center e dell’University of Minnesota di Minneapolis. Per giungere a questa tesi sono misurati i livelli di questa sostanza nel sangue di 6 mila persone con più di 69 anni ed è emerso che le ossa meno resistenti si riscontravano sia quando la vitamina era carente sia quando, invece, era troppa. Tenete conto che le donne con meno di 15 nanogrammi per millimetro avevano ossa il 47 per cento più fragili e lo erano, invece, del 32 per cento quando la D era sopra ai 30 nanogrammi per millimetro . È importante quindi integrare, ma nel modo opportuno e possibilmente facendosi seguire da un medico.